In tanti hanno notato il grosso ritardo rispetto ai programmi nella prima fumata del Conclave di mercoledì 7 maggio 2025. Ecco cosa è successo.
La prima giornata del Conclave del 7 maggio 2025 si è conclusa dopo i riti e l’unica votazione andata in scena di sera. Il programma dei cardinali, però, non è stato seguito alla lettera, almeno per quanto riguarda le tempistiche. La fumata nera, infatti, è arrivata alle 21 rispetto all’orario inizialmente previsto delle 19. Ecco cosa è successo.

Conclave: il ritardo della prima fumata nera
Mercoledì 7 maggio 2025 si è aperto il Conclave con i cardinali chiamati ad eleggere il nuovo Papa dopo la morte di Bergoglio. La giornata è stata seguita da milioni di fedeli ma in generale da tutto il mondo che è rimasto incollato alla televisione, ai social e alla radio per essere aggiornato sui vari step dei cardinali.
In questo senso erano stati stabiliti dei tempi che, però, non sono stati seguiti alla lettera. La chiusura della Cappella Sistina con “l’extra omnes”, infatti, non è avvenuto alle 16:30 ma circa un’ora più avanti. Le fasi del giuramento e quelle seguenti hanno preso più tempo del previsto portando la fumata di giornata a scalare alle ore 21 rispetto alle 19. Ma cosa è accaduto davvero? Il Vaticano ha dato la spiegazione ufficiale.
Il motivo del ritardo: il retroscena
Il ritardo sulla prima fumata prevista nella serata di mercoledì 7 maggio 2025 ha insospettito fedeli e non dando inzio a ipotesi e congetture di voto. C’è chi ha pensato che si fosse raggiunto subito l’accordo tra i cardinali e, per questo, si stesse creando una sorta di attesa voluta. Altri hanno ipotizzato a qualche problematica legata ai votanti.
La realtà, però, sarebbe un’altra. A spiegare questo ritardo sono state fonti vaticane citate da Fanpage che hanno parlato di un andamento assolutamente regolare, seppur più lento rispetto a quanto programmato. A quanto pare tra le cause del ritardo della prima fumata ci sarebbe stata la lunga meditazione del cardinale Raniero Cantalamessa, durata circa 45 minuti. Un momento di riflessione previsto dal rituale del Conclave che, però, ha fatto scalare l’intera programmazione.
Indubbiamente, poi, il numero elevato di cardinali rispetto, per esempio, a quello del 2013 potrebbe essere stato un ulteriore fattore di ritardo. Insomma, svelato il mistero della fumata nera arrivata più tardi del previsto.